Raggiungibile soltanto a piedi , nel cuore del territorio alagnese è un’altra ampia zona ricca di suggestioni ambientali e di scorci panoramici meravigliosi. Prende nome dall’omonimo torrente che la attraversa e si raggiunge esclusivamente con una facile passeggiata dalla bassa frazione alagnese di Pedelegno.
In Val d’Otro si conservano i più interessanti insediamenti abitativi valsesiani dei walser che in tutto il territorio impressero fortemente il loro stile. Si incontra in questa direzione l’Alpe Follu, probabilmente il primo e più conosciuto alpeggio tra quelli disseminati in questa zona di fondo valle.
A circa metà del percorso una graziosa fontanella accoglie gli escursionisti offrendo la sua limpida e fresca acqua. Salendo ancora il paesaggio muta radicalmente, si passa da una fitta e rigogliosa vegetazione agli immensi prati verdissimi e pianeggianti dell’Alpe Follu a 1700 m di dislivello. Ogni cosa in questa piccola frazione ricorda la cultura dei Walser: dalle case costruite in legno e sasso, alla piccola chiesetta dedicata alla Madonna della neve nonché il nome delle frazioni circostanti: Felleretsch, Tschukke, Dorf, Scarpia e Weng.
Dopo una sosta obbligatoria al meraviglioso rifugio dell’Alpe Follu, l’escursionista è libero di scegliere il percorso che più si addice alla sue possibilità, grazie ai tanti sentieri che con distanze e tempi regolabili offrono a tutti la possibilità di divertirsi ammirando il paesaggio. Numerosi i piccoli alpeggi nella zona abitati naturalmente solo nel periodo estivo.
Da Follu si può raggiungere il Passo Foric (2400 m) e proseguire nella vicina valle dell’Olen oppure, dal lato sinistro della valle, i laghi Tailly e l’omonima alpe, o infine il Bivacco Ravelli a 2504 m di dislivello.
La vetta più alta è il Corno Bianco (3320 m), le cui pendici ospitano due piccoli ghiacciai: il ghiacciaio d'Otro, dal quale ha origine l'omonimo torrente che percorre tutta la valle e il nevaio di Puio. Agli inizi del Novecento la Valle era anche servita da un piccolo impianto di risalita che collegava il Belvedere con le varie frazioni di Otro e da una piccola cabinovia che la collegava alla vicina Alagna, ma con l’avvento degli anni ’70 e la scarsa affluenza di gente gli impianti e il rinomato albergo Belvedere sono stati abbandonati e smantellati.
Oggi la Valle di Otro è ancora considerata come un luogo di villeggiatura, dove il turista può immergersi nell’assoluto silenzio e nella bellezza del paesaggio, oppure vedere le antiche tradizioni Walser di agricoltura, pastorizia e caccia che ancora sono presenti in questa meravigliosa valle. Ad Otro è presente anche una "azienda faunistica venatoria" per regolamentare la caccia.