Il Museo di storia naturale Calderini è un’altra importante realtà culturale di Varallo allestita fin dalla sua fondazione all’ultimo piano del Palazzo dei Musei, lo stesso edificio del centro storico varallese dove è ben allocata e ampiamente distribuita la Pinacoteca.
Il Museo è stato fondato nel 1867 dal sacerdote, professore e grande studioso Pietro Calderini, personaggio di assoluto rilievo nell’ambito della ricerca scientifica ottocentesca della Valsesia.
Questo Museo di Storia Naturale è un eloquente riflesso dell’eclettismo scientifico del fondatore in quanto racchiude testimonianze raccolte in sezioni diverse fra loro che creano un percorso espositivo vario e articolato; è una piccola ma significativa miniera di reperti ed esemplari rari esposti in luminose sale che invitano ad un’attenta visita.
Il Museo si può dire diviso in tre distinte sezioni: una prima a carattere mineralogico con l’esposizione in diverse vetrine di oltre mille esemplari con numerosi campioni di frammenti rocciosi della Valsesia raccolti anche dallo stesso fondatore; una seconda sezione è dedicata alla paleontologia e presenta una complessa raccolta di invertebrati marini e reperti diversi fra cui uno di “ursus spelaeus” documentandone la presenza in Valsesia; la terza sezione è di scienze naturali con raccolte zoologiche, botaniche e mineralogiche.
Del tutto straordinaria la collezione entomologica di Roberto Haas composta da circa 29.000 esemplari; importanti e interessanti sono pure l’ erbario dell'abate Antonio Carestia e la collezione valsesiana e generale di mineralogia. Delle collezioni del “Calderini” fanno pure parte un’articolata sezione di numismatica e un’altra, piccola ma non trascurabile, di egittologia.
Attualmente le sale del “Calderini” sono in riallestimento e restauro orientato ad una rivalorizzazione dell’intero patrimonio museale.