La fiera di San Martino, la frizzante e partecipatissima Festa dell’Uva, il famoso Carnevale e le tradizioni dei ritrovi mensili nelle Tabine

All’estremità sud della Valsesia, baluardo del territorio, borgo dalle caratteristiche particolari, per alcuni versi uniche, Gattinara è con la parallela Romagnano, al di là del Sesia, il centro più importante della bassa valle e apre le porte alla vallata fra le più interessanti ed eterogenee del Piemonte.

Come tutti gli insediamenti valsesiani ha origini antiche e rilevante ruolo storico e politico, riferimento principale di tanti villaggi circostanti.

è circondata dalle buone colline produttrici dell’omonimo, apprezzatissimo vino DOCG, il principe di queste favorite Terre del Nebbiolo che ha fatto conoscere il nome di Gattinara nel mondo

La sua posizione geografica ad equidistanza chilometrica fra Vercelli, Novara e Biella l’hanno resa nel tempo un confine naturale e un centro di riferimento economico, sociale e politico di indiscutibile supremazia. Sottomonte, Crosa, Castelle, Centro Storico, Bonda, Rado e San Bernardo sono i quartieri dell’estesa borgata, circondata dalle buone colline produttrici dell’omonimo, apprezzatissimo vino DOCG principe di queste favorite Terre del Nebbiolo, il prodotto che ha fatto conoscere il nome di Gattinara nel mondo.

L’estesa superficie urbana della località si apre sul territorio che digrada verso le piane del vercellese sulla sinistra del Sesia; l’insediamento primitivo è della metà del Duecento (il Borgo della Pieve) sorto in parte sulle rive del Sesia che era asse di percorrenza tra la pianura e le vie per i valichi alpini, e in parte nelle sicure collocazioni sui contrafforti collinari del luogo. Da qui l’inizio dello sfruttamento delle risorse di zona con un’agricoltura sempre più praticata ed estesa. L’attuale centro urbano ha avuto uno sviluppo regolare e controllato, munito da un sistema di fortificazioni complesso e integrato da un “castello ricetto”; questo profilo è riscontrabile nella visita del centro storico, con numerose chiese ai lati delle strade principali e una distribuzione residenziale ordinata e gradevole.

La monumentale chiesa parrocchiale di S. Pietro è ricordata come pieve fin dal 1147; verso la fine del ‘ 400 la nuova costruzione e il vicino convento poi divenuto a fine settecento, casa parrocchiale. Della chiesa primitiva restano parte del campanile e la stupenda facciata in cotto istoriato, riccamente ornata da fregi. L’interno ottocentesco è ampio e luminoso e vi si conservano molti arredi provenienti dalla antica chiesa; interessanti sono gli altari marmorei settecenteschi, il neoclassico Scurolo di S. Benedetto, la statua lignea originale della Vergine di Rado (XV secolo), i molti stucchi neoclassici. Sono da notare anche la lapide sepolcrale del cardinale Mercurino e, in coro, la statua marmorea di San Pietro e gli scranni lignei riccamente scolpiti, probabilmente risalenti all’inizio del XVIII secolo. Del convento rimane il chiostro del XVI secolo con colonne in pietra ed eleganti capitelli; nella ben conservata casa parrocchiale ritratti ottocenteschi dei parroci e una grande tela di scuola gaudenziana raffigurante l’Ultima Cena.

Le risorse d’arte, storia e cultura sono riscontrabili ancora in diverse altre chiese distribuite in centro e nelle frazioni: la Chiesa di S. Maria del Rosario con una bella facciata barocca e un interno ricchissimo riportata all’originario splendore da recenti restauri; splendido l’altare con una secentesca statua della Vergine e una serie di quadretti tondi con i misteri del Rosario, quindi il prezioso trittico di Gerolamo Giovenone del XVI secolo e molte altre meraviglie d’arte sacra conservate in questa raccomandabile chiesa .

La Chiesa di S. Francesco del 1447 dove sono notabili la facciata e l’interno dominato da un fastoso altar maggiore in noce; nelle cappelle laterali una notevole pala d’altare e della fabbrica originaria del Convento il chiostro quadrilatero, con archi sostenuti da pilastri in pietra.

 Ancora da visitare la quattrocentesca Chiesa di S. Marta con resti di antiche decorazioni e di antiche mura sopravvissute ai vari rifacimenti; la facciata neoclassica prelude lo spazio interno di aspetto settecentesco, dove si conservano pregevoli opere d’arte e arredi di varie date; il Santuario di Santa Maria di Rado, notevolmente frequentato, di origini remote, con un bel campanile di struttura romanica e un interno che rivela l’origine medievale; notevoli le opere degli altari e, infine, ma non certo per importanza, l’ex convento di S. Chiara fondato nei primi del ‘500 da Mercurino Arborio di Gattinara. Molti edifici sono rimasti del primitivo monastero delle Clarisse, come la chiesa di S. Chiara con un ciclo di affreschi di scuola gaudenziana e altri del XVI e XVIII secolo.

la Torre delle Castelle dell’XI secolo è la parte più rilevante della perduta fortificazione medievale; domina l’intera zona collinare circostante, oggi ricca dei rinomati vigneti , ed è il simbolo della Gattinara dei nostri tempi

I ruderi del Castello di San Lorenzo sono su un’alta collina a nord del centro e costituiscono un assoluto imperdibile punto di visita di questo notevole centro della bassa Valsesia. Includono l’antica pieve di S. Lorenzo e singolari tracce di strutture e fortificazioni attribuibili a un insediamento medievale. Stupendo il panorama che da lassù si gode su Gattinara e sul territorio della “bassa”. La Torre delle Castelle è dell’XI secolo ed è la parte più rilevante della perduta fortificazione medievale; domina l’intera zona collinare circostante, oggi ricca dei rinomati vigneti; è il simbolo della Gattinara dei nostri tempi.

Palazzi e ville di importanza architettonica e di aristocratici trascorsi completano poi l’immagine classica del centro fra i quali spicca quello dei Marchesi Arborio Gattinara, del quattrocento, oggi sede della dinamica Associazione Culturale, Villa Cavalleri, sede della Cantina Sociale, Villa Arborio Gattinara e Villa Paolotti, oggi sede dell’Enoteca Regionale. La vivacità socio-culturale del borgo si intesse nella sua storia e giunge fino ai nostri giorni, grazie alla presenza di molte associazioni, compagnie, confraternite tutte attivissime nella conservazione di tradizioni, usanze, costumi. Avvedute amministrazioni provvederanno poi nel tempo alla creazione di piani di sviluppo industriale agevolato, con insediamenti che favoriranno occupazione, commercio e benessere, e con graduali rinnovamenti infrastrutturali tanto da rendere Gattinara l’importante centro che oggi è.

Molte le occasioni di incontro e di eventi tradizionali, come la fiera di San Martino che si svolge il secondo martedì di novembre con migliaia di visitatori, la frizzante e partecipatissima Festa dell’Uva, il famoso Carnevale e le incredibili tradizioni dei ritrovi mensili nelle Tabine, luoghi speciali dove la comunità si riunisce periodicamente in allegria.

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