Casotto della vigna
Casotto della vigna

LUOGO DI ESCURSIONI LUNGO I SENTIERI DEL PARCO DEL MONTE FENERA E DELLA RISERVA DELLE BARAGGE

Il nome Cavallirio è stato ricondotto tradizionalmente a quello del cavallo, animale che perciò figura sullo stemma comunale. Alcuni studiosi ipotizzano che l'origine del nome, risalga a Curticella de cavalli regis, citato nel diploma di Corrado II (1025) per il Vescovo di Novara e che si trattasse di una località in cui si allevavano "i cavalli del Re" (ossia dei sovrani barbarici), anche per la presenza della località Stoccada (dal germanico Studegarde ovvero recinto per cavalli).

L'abitato di Cavallirio è formato dalle contrade di Piatè, Cademarco e Suloro che si allineano alle pendici del colle e dalla Villa e Caditogno, in piano a sud – est, mentre l’unica frazione immersa nel verde della campagna cavallirese è Stoccada.

Il territorio offre la possibilità di effettuare escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo lungo i sentieri del Parco del Fenera e della Riserva Naturale delle Baragge ed inoltre degustare i prodotti tipici direttamente presso le aziende produttrici.

 

Tra gli edifici di interesse c'è la Chiesa Parrocchiale che fu ricostruita a tre navate nei primi anni del Settecento, all’esterno della quale vi è l’Ossario che custodisce notevoli affreschi del XVIII secolo.

Nel 1770 sorse l'Oratorio di San Rocco, a tutt'oggi di proprietà privata e contenente affreschi di Lorenzo Peracino.

Sulle colline in posizione parallela tra loro e volte verso il paese si ergono le "Tre Madonnine", dipinti risalenti alla metà dell'Ottocento e restaurate a metà del Novecento, che sono da considerarsi, con la chiesetta di San Germano, uno dei simboli di Cavallirio.

A 469 metri sul livello del mare, in posizione dominante e strategica, si trovano i resti della Torre di Cavallirio. Si ipotizza che la torre più antica risalga al secolo XI -XII e che, dopo il crollo, fosse stata riedificata intorno al secolo XVII.

 

Sulle colline, nei luoghi degli antichi vigneti, si ergono i casotti o cascinotti della vigna: si tratta di strutture di modeste dimensioni a pianta quadrata o rettangolare, con uno o più locali divisi su due piani, edificati a partire dal 1800. Sono generalmente collocati nella zona più alta della collina coltivata, inizialmente utilizzati come ricoveri per attrezzi o fieno, solo successivamente anche come seconda dimora per i contadini La denominazione del casotto poteva derivare dall'appartenenza familiare oppure indicare una particolare caratteristica o un simbolo quale, ad esempio, la mezzaluna o la bottiglia, legata al buon augurio o all'abbondanza dei raccolti.

Un tempo centro agricolo vocato alla viticultura, oltre che alla coltivazione di mais, patate e foraggi associata all'allevamento di bestiame, è oggi un territorio che ha affiancato alle attività tradizioneli quelle industriali e commerciali con la presenza di aziende che operano nel settore chimico, meccanico e tessile oltre che agroalimentare con prodotti tipici quali il vino Boca DOC e i formaggi (gorgonzola e toma).

 

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